Come preparare le casse CIL per gli aggiuntivi N-Kit

 

Negli ultimi tempi sono stati messi sul mercato diversi aggiuntivi per migliorare e modificare i nostri locomotori.

Nonostante la ghiotta opportunità per avere modelli decisamente più realistici, non mi sembra che questa sia stata colta da molti fermodellisti, probabilmente anche per le difficoltà, non tanto nell'applicazione degli aggiuntivi, abbastanza semplice e alla portata di tutti, quanto nella preparazione del modello, consistente nell'eliminazione di mancorrenti e particolari già esistenti stampati sulla cassa.

Ho pensato perciò di mostrare dettagliatamente come fare ad eliminarli fase dopo fase, sperando di invogliare qualcuno all'elaborazione.

 

Tratteremo innanzitutto delle casse CIL E.636/E.645, che riproducono in pratica una E.645 intorno agli anni '80.

Come sapete, modificando queste casse, è comunque possibile ottenere E.645, E.646 di prima serie (cambiando la forma delle cabine anche quelle di seconda serie), ma anche le E.636.

Cominciamo comunque con l'E.645, visto che è la versione che ha bisogno di un minor numero di modifiche.

 

La prima cosa da fare è eliminare i mancorrenti stampati con un cutter.

Io uso, di solito, anche delle lamette di rasoio di sicurezza con le quali si può ottenere un taglio decisamente più preciso e più vicino alla parete. Con le stesse lamette, prendendone degli spezzoni piccolissimi, si possono ottenere dei microscalpelli per eliminare dettagli in rilievo come per esempio i fari sulle cabine.

 

Ecco le lamette ricavate dai rasoi di sicurezza bilama.

 

Lo spezzone di lametta utilizzato a mo' di scalpello.

Come si nota, il taglio è molto netto e basterà una semplice passatina di carta a vetro senza bisogno di stuccature, sempre difficoltose in zone così 'impervie' nella nostra scala.

 

La prossima operazione si rende necessaria per via del pancone, che è più largo del dovuto come si può notare nella foto.

 

Per lavorare meglio nel rastremare il pancone è necessario asportare lo scalino. Se si riesce ad asportarlo integro come nella foto meglio, dopo potremo incollarlo, altrimenti basterà un trattino di plasticard.

 

In questa foto, con un po' d'attenzione, si può notare invece la cassa con le rastremature verso il pancone (a destra) e così com'era originariamente (a sinistra).

 

Tagliato il pancone N-Kit dalla lastrina (bello, vero?), controlleremo come procede il ridimensionamento. Non è comunque ancora il momento di fissarlo, capiremo in seguito perché.

 

Passiamo ora all'imperiale, dove dovremo fare praticamente tabula rasa.

Prima di eliminare tutti i dettagli stampati, però, dovremo prendere dei riferimenti per la successiva ed esatta posizione dei pantografi e, man mano che taglieremo via fischi, trombe, isolatori etc., faremo un forellino con uno spillo e, in un secondo tempo, foreremo con una punta da trapano di dimensioni adatte.

 

Passaggio fondamentale per l'esatta collocazione dei pantografi: ho preso come riferimento gli isolatori plastici anteriori che, secondo me, sono nell'esatta posizione dove poi dovrebbero risiedere i nuovi isolatori.

 

Ho creato un piccolo invito con uno spillo, e successivamente ho forato con girapunte a mano. 

 

Poi ho tenuto ferma la base del nuovo pantografo (io ho scelto il tipo 52 Lineamodel, ma vanno benissimo anche quelli N-Kit o quelli ASN, anche se hanno i fori in posizione leggermente diversa) e, con molta cura, ho forato all'interno delle sedi per gli isolatori, ottenendo così i punti esatti per le altre due.

Fatto questo, potremo eliminare anche gli isolatori plastici.

 

A questo punto ho eliminato anche il cavo A.T. e gli altri cavi più piccoli, ed ho cominciato l'opera di carteggiatura.

Come si nota, ho usato carta a vetro molto grossa per togliere tutti i rilievi ancora rimasti, usata in modo leggero, con movimenti rotatori, e inumidendo la zona.

Successivamente, ho passato carta a vetro molto più fine per eliminare tracce e segni.

 

Anche i fari sono da eliminare, e non perché siano poi così malriprodotti, anzi, la forma sarebbe accettabile. Il problema è che sono troppo ravvicinati ed alterano in modo sensibile la 'faccia' del locomotore.

I fari andranno leggermente spostati verso l'esterno. L'osservazione di una foto vi chiarirà le idee.
Per eliminarli ho usato uno spezzone di lametta (quello che si vede in una delle prime foto dell'articolo) e poi ho scartato la zona con una strisciolina di limetta per le unghie, tagliata esattamente a misura per la parte su cui operare.

Così facendo l'operazione risulta più agevole che con della semplice carta vetrata, che non lavorerebbe in maniera precisa.

 

Nella foto il risultato di queste fasi di lavorazione.

 

Ecco un metodo per eseguire dei fori in modo corretto e al posto giusto: con uno spillo si preme sulla plastica, facendo un piccolo forellino. Poi si controlla con il mancorrente la distanza per l'altro foro; se effettivamente tutto è a posto, si preme con maggior forza per realizzare un foro d'invito per la successiva foratura con girapunte a mano. Io ho utilizzato una punta da 0,35 mm.

In questo modo è semplice fare delle correzioni; l'importante è fare con lo spillo fori molto superficiali e renderli più profondi solo a verifica effettuata.

 

La semicassa con quasi tutti i fori necessari (mancano quelli sul pancone, che eseguiremo quando lo avremo incollato).

 

Prossimo step: allargare le zone in cui penetreranno i gambi dei respingenti. Rispetto al nuovo pancone, infatti, c'è una discreta differenza, e se non si eseguisse questa fase, una volta incollato, i respingenti non entrerebbero o entrerebbero storti.

Potremo allargare la zona, come si vede nella foto, usando una lima tonda e limando avanti e indietro tendendo verso l'esterno.

 

Ora potremo applicare il pancone N-Kit sulla parte di pancone in plastica, incollandolo.

Dopo aver dato una scartatina al pancone in plastica e al retro di quello metallico, spalmeremo di epossidico bicomponente (quello rapido 5 minuti) e, subito dopo, posizioneremo il pancone N-Kit. Avremo così tutto il tempo di poterlo centrare perfettamente.

Ad incollaggio avvenuto, ho rinforzato in alcuni punti con cianoacrilato, per maggior sicurezza. Avevo notato infatti che il bicomponente non riesce a fissare del tutto su questo tipo di plastica.

 

A questo punto, dopo aver realizzato i fori per i corrimani vicino al pancone e per i tientibene sull'imperiale, ho cominciato a pensare ai fari. Come accennavo inizialmente, i fari della cassa CIL sono troppo ravvicinati e falsano molto la fisionomia del locomotore visto frontalmente.

In pratica, come riferimento, così come succede nel locomotore vero, possiamo notare che i fari sono perfettamente allineati ai respingenti, e quindi dovremo ricreare questa situazione.

Come al solito ho utilizzato una punta di spillo per tracciare il punto più o meno esatto; ho poi verificato ed ho affondato di più lo spillo, creando il foro di invito. Ho usato una punta abbastanza piccola inizialmente e, via via, la cambiavo crescendo di dimensione per arrivare al diametro del tubicino usato per i fari.

 

Il tubicino è della Amati, con diametro esterno di 1,5 mm.

Ho tagliato i vari spezzoni, levigati e limati poi sul trapanino a colonna e incollati dall'interno della cassa con Attack.

Questo è il risultato.

 

Cominciamo ora con l'applicazione vera e propria dei mancorrenti e dei tientibene.

L'operazione è abbastanza agevole se avrete realizzato i fori alle distanze esatte. Conviene comunque tagliare l'eccesso di tutti gli aggiuntivi che verranno inseriti nella plastica per non farli sporgere troppo all'interno della cassa. Questo potrebbe provocare disturbi nell'inserimento della cassa sulla meccanica autocostruita o su quella Lineamodel.

Ma andiamo per ordine.

 

(Cliccare sulle foto per le istruzioni)

 

E' venuto il momento di cominciare a pensare anche alla riproduzione dei vetri. Ho deciso di realizzarli dalla plastica trasparente delle custodie dei CD registrabili, tagliate con cutter o tronchesine in dimensioni più ampie e poi ridotte a suon di limetta per unghie alla giusta misura; un lavoro non indifferente (nella E.645 ci sono ventuno vetri di quattro misure diverse!!) ... ho impiegato una quindicina di ore piene fra sabato e domenica, ma il risultato è appagante.

Per non maneggiare continuamente le semicasse che sono in lavorazione e che fra un po' saranno verniciate, ho smontato un'altra CIL per collocare i vetri realizzati su quest'ultima; una volta che le semicasse del modello in preparazione saranno pronte, li trasferirò. In questo modo si evita di piegare tutti i mancorrenti o di rovinare la verniciatura che applicherò.

 

Per la motorizzazione di questo modello cliccare qui.