Un carro L, per cominciare

 

Ho sempre creduto che il modo migliore per “scalare” le varie difficoltà della vita fermodellistica sia quello di cominciare da cose semplici e via via dedicarsi a cose un po’ più complesse.

In poche parole, andare per gradi.
Ed è per ribadire questo concetto che volevo mostrarvi uno dei tanti carri che ho costruito praticamente con poco o nulla, prima di arrivare a montare locomotori e cose varie.
Ho scelto il carro tipo L 410 anni '20, costruito in plasticard (inciso con un cutter per simulare il legno), microprofilati a T e a L d'ottone e ruote Roco, respingenti torniti sul trapano da pezzi navali e ganci corti Roco.
I parasala sono clonati da un carro Tibidabo, e l'immatricolazione fu fatta da mia moglie, con una penna a china!!

Dimenticavo, era il 1987, e questo era uno di quegli oggettini che mi hanno insegnato tante piccole astuzie, che poi mi sono tornate utili negli anni a venire.
Lo spunto mi fu dato da un articolo di "Mondo Ferroviario" n° 20 dove era realizzato il carro in scala H0. Decisi subito di ridurre quelle misure in scala 1:160, e così feci.

Ho deciso comunque, in questo articolo, di mantenere le misure originali in H0. Ovviamente, in N le misure che vedete nei disegno andranno ridotte.

In 1:87, come potrete notare dai disegni, ci sono 10 foderine che compongono la parete lunga del carro.

Mi ricordo che provai a riprodurre lo stesso numero numero di
foderine nel modello in N, ma l'effetto non mi piaceva, poiché mi
sembrava che fossero troppo sottili.
Quindi, ne ho riprodotte 7 nella parete, che dovrebbe essere
anch'essa di circa 7 mm di altezza, semplificando anche la fase di
incisione, sicuramente più semplice da mettere in atto, incidendo
con la riga millimetrata ad ogni millimetro, invece che a decimi.
Facendole di mezzo millimetro, ne verrebbero 14, quindi più che
in H0.

 

La costruzione:
Ho iniziato riducendo i disegni in scala 1:160, facendoli fotocopiare su pvc opaco adesivo.

Ho fatto aderire il pvc su plasticard da 0,5mm. Solo il fondo del carro, per una maggiore robustezza d’insieme è di plasticard da 1mm.

Ho tagliato perciò tutte le varie parti, lasciando il pvc su ogni parete, in modo da avere tutti i riferimenti per la successiva incisione con il cutter per la collocazione dei profilati nella loro esatta posizione, semplificando molto il lavoro.

Dopo aver realizzato le quattro pareti ed il rettangolo di base e averli incollati insieme con colla per plastica, ho ritagliato due rettangoli per la riproduzione dei portelloni che, in questo carro a differenza di tutto il resto, erano di metallo.

Li ho incollati quindi nella zona a loro dedicata incidendo verticalmente nel centro con un cutter, per simulare i due battenti.

Potremo passare all’incollaggio dei vari profilati per la realizzazione dei montanti, aiutandosi per l’esatto posizionamento con i disegni.

Per questi particolari ho usato l’attack, prima in piccoli punti, per meglio posizionarli, e poi con l’ausilio di una lametta, ho provveduto a ripassare tutta la lunghezza con più collante.

Le varie cerniere dei portelloni sono state realizzate con plasticard da 0,25mm. mentre i meccanismi per la chiusura di quest’ultimi li ho realizzati con guaina di fili telefonico e filo telefonico stesso.

Passiamo ora a costruire il complesso telaio + boccole.
Il metodo che io uso spesso, e che porta ad un ottimo risultato di
scorrimento, è costituito da tubicini di ottone per far ruotare gli assi al loro interno, sorretti da spessori di plastica incollati sulla base del carro.

Nel carro L, invece, ho realizzato direttamente dei fori all’interno della riproduzione dei parasala, cosa abbastanza disagevole per ottenere un esatto allineamento degli assi.

Consiglio, per chi volesse appesantire un po’ il carro, di incollare un rettangolo di ottone da 0,5mm al di sotto del carro, anche per una maggiore stabilità, prima di passare alle fasi successive.
Per quanto riguarda lo stampaggio dei parasala, con relative
sospensioni e boccole, ho fatto uno stampino con plastica Utileplast, clonando quello di un carro Tibidabo, che possedeva le boccole ad olio, e si possono successivamente incollare sul telaio con Attack.

I predellini di accesso ai portelloni sono stati realizzati con tondino di ottone da 0,5mm. sagomato e successivamente incollato nei fori predisposti nel telaio.

I respingenti, come dicevo prima, non sono altro che pezzi di cerniere navali, quelli per i timoni, lavorati sul trapano a colonna con lime e carta a vetro.

I ganci che ho usato sono quelli corti Roco, molto meno invadenti del tipo Arnold e dei quali ho ancora una grande scorta, anche per i futuri modelli.

Questi ganci permettono inoltre un avvicinamento molto più realistico che con altri tipi in N.

Una volta finito il carro, sono passato alla verniciatura, dando prima una mano di stucco spray Tamiya e poi ho steso a pennello il rosso ossido della Lifecolor; il telaio, invece, ha ricevuto il nero satinato della Humbrol.

Infine, una passatina di trasparente satinato spray su tutto il carro.

Il costo di questa realizzazione è davvero basso e consente di riprodurne in buon numero per realistiche composizioni di treni merci tipicamente nostrani dove era usatissimo. Inoltre non è mai stato riprodotto da nessuna casa e questo è un motivo in più per costruirselo.

Sono sicuro che chi si dovesse cimentare in questo tipo di costruzione, ne trarrà sicuramente soddisfazione e potrà aumentare le proprie cognizioni per passare poi alla costruzione di cose più complesse.