Tutti i pantografi della scala N

 

Dopo aver stuzzicato i modellisti con il mio "supplemento di istruzioni" sul Bollettino ASN sul montaggio dei pantografi tipo 32 e 52 di Mario Malinverno, ho deciso di continuare il discorso su questo argomento un po' trascurato da noi ennisti. 

I pantografi, unitamente ai ganci e alle rotaie dei nostri binari sono tra gli elementi che più soffrono dell'approssimazione in scala. Ma, mentre per i ganci si predilige la sicurezza dell'unione tra locomotiva a carri o carrozze a discapito del realismo, (e questo appare fondato visto l'operatività della nostra scala) non si comprende perchè si continui ad avere rotaie con un profilo da H0 e pantografi che deturpano modelli ormai praticamente perfetti. A dire il vero anche per le rotaie si è incominciato a provvedere, vedi Peco con i suoi binari in cod. 55, o le norme americane che prevedono rotaie a profilo basso già da tempo e senza nessun problema significativo per la sicurezza di marcia (a patto che la velocità sia anch'essa in scala).

I pantografi dei modelli commerciali, comunque, continuano ad essere sproporzionati. Fortunatamente c'è qualcuno che, ogni tanto, viene incontro a noi fermodellisti ennisti con qualcosa che è destinato a sconvolgere il nostro piccolo mondo in meglio, e sono spesso piccoli artigiani e, a volte, come vedremo più avanti, vere e proprie ditte come nel caso di Lineamodel.

Ma andiamo per ordine, innanzitutto un po’ di storia dei pantografi in N.

Credo che uno dei primi a tentare un cambiamento nelle dimensioni dei pantografi modello, in N, sia stato l’artigiano Colli (anche se quasi nessuno se ne accorse) che cominciò a dotare i suoi modelli, di pantografi veramente in scala e di tipo adeguato. Egli aveva, infatti, creato una lastrina fotoincisa che riproduceva tutti e tre i tipi di pantografo più usati nelle FS, e cioè il tipo 32, il tipo 42 e il tipo 52.

 

Io riuscii ad averne una, ma non credo che fosse in commercio, né che lo sia mai stata successivamente. Penso piuttosto che fosse stata creata da Colli "esclusivamente" per dotarne i propri modelli.

Il problema del loro poco successo tra i modellisti, secondo me, consisteva nel fatto che questi pantografi non erano funzionanti, non avevano molle di ritorno, né permettevano (di conseguenza) la captazione della corrente da un'eventuale linea aerea e questo non ne decretò il successo commerciale. Erano comunque bellissimi; io ho alcuni modelli su cui li avevo montati e li trovo perfetti tutt'ora.

 

Colli è stato quindi sicuramente l'iniziatore di questa piccola, grande rivoluzione.

 

Nella foto seguente il suo pantografo tipo 42.

Il tipo 42 di Colli.
Il tipo 42 di Colli.

 

In queste foto si può godere della bellezza del pantografo tipo 42 di Colli, qui montato sulla mia E.400, che ha partecipato al Premio Muzio nel 2006.

Il tipo 42 sull’imperiale della mia E.321, da me autocostruita.
Il tipo 42 sull’imperiale della mia E.321, da me autocostruita.

Come si può notare, il pantografo è perfettamente in scala, ha la base riprodotta, ed uno strisciante veramente sottilissimo.

Non è operativo, cioè funzionante, o se preferite captante, visto che non è dotato di molle, ma è comunque mobile, e può quindi assumere anche la posizione totalmente piatta.

Mi ricordo che molti, comprando i modelli di Colli, sostituivano subito i suoi pantografi, con i robusti Sommerfeldt (che comunque riproducevano un tipo di pantografo assolutamente estraneo alle F.S.). De gustibus...!!!

Fu una bella parentesi (si parla del 1995) ma i tempi non erano ancora maturi. A Colli dunque va il merito, secondo me, di aver fatto notare le vere proporzioni di un pantografo in scala N. Non so se ci sia stato poi qualche altro artigiano che abbia tentato questa strada, almeno, non mi risulta. Abbiamo continuato quindi a montare il  Sommerfeldt su tutto (tra l'altro è un ottimo pantografo solo che è enorme e non è fedele).

Qualche anno fa, furono messi in commercio dei bellissimi pantografi tipo 52 anche da parte di Fratix, e qualcuno mi ha detto di essere riuscito ad averne anche da Euromodell F.P. Tutti e due erano già montati (e questo incide tantissimo sul prezzo visto che il montaggio richiede tempo). Quello Euromodell ha tuttora un prezzo da gioielliere, credo sui 50€ la coppia!!

 

In queste foto li possiamo osservare montati su un E.645 su base CIL di Fabrizio Mungai. Molto belli ma troppo costosi.

 

Fortunatamente, grazie a Lineamodel, che cominciò a realizzare modelli in scala N, si potè avere il pantografo 52 su larga scala e ad un prezzo onesto, che colmava una delle più grosse lacune che ancora c'erano  nella nostra scala.

Il tipo 52 Lineamodel su una E.444 di prima serie (vedi bollettino ASN n°74).
Il tipo 52 Lineamodel su una E.444 di prima serie (vedi bollettino ASN n°74).

 

Esso infatti è montato su un gran numero di locomotori (E.645/E.646, prima e seconda serie - E.656/E.632/E.444 prototipi e di serie, e su molte elettromotrici) ed è anche per questo che ho deciso di scrivere questo articolo, perchè sono convinto che potrà essere d'aiuto, con le foto, a tutti coloro che stanno autocostruendo o elaborando un modello. Il fatto poi che siano arrivati sul mercato numerosi locomotori (CIL, del Prado) statici che consentono con poco sforzo di ottenere modelli realistici, ha rafforzato questa mia convinzione.

Il pantografo tipo 52 di Lineamodel montato su un super modello: la Ale 803 Danifer.
Il pantografo tipo 52 di Lineamodel montato su un super modello: la Ale 803 Danifer.

 

Ultimamente il panorama dei modelli fotoincisi in kit, ha avuto un’enorme espansione, in tutte le direzioni, e anche gli organi di contatto sono stati oggetto di grandissimi miglioramenti, dovuti al perfezionamento dei dettagli sui locomotori che hanno realizzato alcuni artigiani (LineaModel con la E.402, Mario Malinverno con la E.626 e, ultimamente, con l’E.633 e l’E.652), tutti in lastrine fotoincise.

Per modelli così raffinati e rispettosi della scala, anche nei particolari, si doveva avere un pantografo “all’altezza”, e così, molto intelligentemente, si è cominciato a dotare le lastrine di relativo pantografo del tipo esatto, e, come nel caso di Mario, in numero maggiore rispetto all’occorrente, tre, invece di due; questo per far sì che i meno esperti potessero provare a farsi la mano prima di montare la coppia per il locomotore.

Va da sè, che molti modellisti, compreso il sottoscritto, hanno acquistato più di una lastrina dello stesso locomotore, ritrovandosi con una coppia di pantografi in più, è destinata ad equipaggiare altri modelli elaborati, dando il via ad un circolo virtuoso che ha visto la nascita di molti più modelli autocostruiti.

Tanti, credo, spesso rinunciavano all’autocostruzione di un modello che gli interessava per via del problema enorme, dato dalla mancanza degli organi di contatto del tipo esatto, sapendo che era praticamente impossibile autocostruirsi questo bellissimo particolare.

Detto questo, continuiamo con altri interessanti tipi di pantografo.

 

La prossima foto propone il favoloso tipo 32 di Mario Malinverno, che dota la lastrina del suo E.626. Anch’esso è perfettamente in scala, con un ottimo strisciante.

Un pantografo finissimo; non è funzionante, ma è mobile e in posizione piatta è molto ben “schiacciato”.

 

Nelle foto che seguono, i tipo 32 di Mario Malinverno, montati sul mio E.428.

Come potete vedere danno un tocco di realismo incredibile, che fa acquistare bellezza al modello.

 

Passiamo ora al tipo 52 di Pisano (LineaModel), che rispetto ai pantografi di Mario e di Colli, è funzionante. E’ molleggiato ed anche sufficientemente robusto, può quindi assolvere (come al reale) alla funzione di presa di corrente dalla linea aerea.

Nonostante questo, è praticamente in scala e riprodotto egregiamente.

Qua si può invece osservare nelle due diverse posizioni.
Qua si può invece osservare nelle due diverse posizioni.

 

La differenza con l’onnipresente Sommerfeldt è messa in risalto dalla foto seguente, dove anche il meno esperto dei modellisti, può cogliere le varie approssimazioni tra l’uno e l’altro.

I difetti più grossi del Sommerfeldt, sono lampanti!!

 

Ultimamente, anche Fabrizio Mungai e Luca Petruzzo (N-Kit/Binario 2) si sono cimentati nella riproduzione dei pantografi, ed hanno realizzato un vero e proprio capolavoro: il pantografo tipo 42.

La lastrina di N-Kit.
La lastrina di N-Kit.

 

Come potete vedere, le foto sono eloquenti e spiccano ben riprodotti anche gli isolatori, spesso abbastanza approssimativi in altre realizzazioni.

Da notare inoltre il pistone di sollevamento al centro della base, mai riprodotto tridimensionalmente su un pantografo in N.

Nelle foto, il 42 con strisciante piatto e con strisciante curvo.

Impressionante, vero? Il locomotore guadagna tantissimo in realismo, tanto da farlo sembrare in scala H0.

 

N-Kit produce anche il tipo 52.

La lastrina del pantografo tipo 52 di N-Kit.
La lastrina del pantografo tipo 52 di N-Kit.

 

Dicevamo dei pantografi in dotazione alle lastrine dei modelli di Mario Malinverno; ebbene, da poco tempo, per i soci ASN, Mario ha cominciato a fornire all'ENNegozio tutti e tre i tipi di pantografo FS (32, 42 e 52) in lastrine separate, così che chiunque ne abbia voglia potrà dotare i propri locomotori con il giusto organo di contatto e con un realismo veramente appagante.

 

Eccovi due delle tre lastrine, tipo 32 e tipo 42.

Il tipo 32 di Mario Malinverno, in esclusiva per i soci ASN.
Il tipo 32 di Mario Malinverno, in esclusiva per i soci ASN.
Il tipo 42 di Mario Malinverno, in esclusiva per i soci ASN.
Il tipo 42 di Mario Malinverno, in esclusiva per i soci ASN.

 

Le foto che seguono sono dell'amico Mario Malinverno che, gentilmente, le ha messe a mia disposizione.

Per iniziare, ecco il tipo 32, montato su due modelli d'eccezione: un'E.428 autocostruita e la sua famosa E.626.

Una parata di locomotori, artigianali e non, dotati dei pantografi ASN-Mario Malinverno.
Una parata di locomotori, artigianali e non, dotati dei pantografi ASN-Mario Malinverno.

 

Per completezza, eccovi i vari tipi di pantografo che vengono usati sui nostri modelli, così potrete compararli.

La mia speranza, ovviamente, è che, se avete locomotori italiani, li dotiate di pantografi adatti, del tipo giusto, sostituendoli a quelli commerciali, che sono fuori scala, di forma errata e non italiani.

Da sinistra a destra: Del Prado, Lima, Roco, Sommerfeldt, Lineamodel, Malinverno-ASN.
Da sinistra a destra: Del Prado, Lima, Roco, Sommerfeldt, Lineamodel, Malinverno-ASN.

 

Spero di avervi dato così una panoramica sui pantografi esistenti nella nostra scala, con l'auspicio che li montiate al più presto sui vostri locomotori.

Il realismo che ne otterrete sarà sicuramente di grande soddisfazione, e premierà la fatica che avrete impiegato nel costruirli.